lunedì 16 novembre 2009

Le attuali priorità del Governo parte prima: la giustizia.

L'argomento principe di quest'ultimo periodo è senza dubbio la riforma della giustizia, tema che dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale e la nuova proposta sul processo breve, ad opera del presidente del Consiglio, sembra essere una priorità necessaria ai fini del rilancio dell’Italia.
La mia opinione al riguardo è che una riforma del sistema giudiziario sia realmente una priorità da affrontare, semplicemente perché è inconcepibile e inaccettabile che nel 21° secolo i processi abbiano durata biblica e che per avere giustizia si debbano “patire le pene dell’inferno”.
È quindi necessaria una riforma volta a dare maggior sveltezza alle indagini, forse ridurre i gradi di giustizia, ma comunque incentrata ad un aumento delle risorse a disposizione dei magistrati al fine di dare loro una migliore possibilità di azione.
Ciò che invece non rientra nei parametri di una democrazia moderna e occidentale è quanto sta cercando di mettere in atto il Governo o, per meglio dire, gli avvocati del Presidente del Consiglio. È sotto gli occhi di tutti, infatti, che le nuove leggi in materia che la maggioranza sta cercando di imporre agli italiani, sono semplicemente metodi per salvaguardare il premier, altrimenti soggetto ad indagini per gli innumerevoli processi a suo carico.
La prova è evidenziata appunto dai decreti e disegni di legge messi a punto dall’inizio del IV Governo Berlusconi. Partiamo dal già citato Lodo Alfano.

Il lodo Alfano è stata una legge dello Stato Italiano, dichiarata incostituzionale, formalmente nota con il nome "Disposizioni in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato" (legge 124/2008). Il disegno di legge è stato approvato dal Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi IV in data 26 giugno 2008 «con l'obiettivo di tutelare l'esigenza assoluta della continuità e regolarità dell'esercizio delle più alte funzioni pubbliche», prima di essere approvato dalle Camere in virtù della votazione conforme del Senato tenutasi in seconda lettura il 22 luglio 2008 con 171 sì, 128 no e 6 astenuti. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, all'atto della promulgazione, ha affidato ad una nota le motivazioni che l'hanno spinto a firmare immediatamente tale legge, nonostante le accese polemiche da essa suscitate e una precedente sentenza della Corte Costituzionale che aveva annullato l'articolo del cosiddetto lodo Schifani rivolto a regolare la stessa materia con una forma molto simile a quella poi riproposta da Alfano.
Il 7 ottobre 2009, la Corte Costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste dal Tribunale di Milano e dal Tribunale di Roma ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 (Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.) e 138 della Costituzione.
Vediamo in dettaglio di cosa parlava questa legge:
Il lodo Alfano è costituito da un articolo diviso in otto commi.
• Sospensione dei processi penali nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato
• Rinuncia alla sospensione (L'imputato o il suo difensore munito di procura speciale può rinunciare in ogni momento alla sospensione)

• Assunzione delle prove non rinviabili (nonostante la sospensione del processo il giudice potrà procedere, se ne ricorrono i presupposti, all'assunzione delle prove non rinviabili)
• Prescrizione (alla sospensione del processo è collegata la contestuale sospensione dei termini di prescrizione. Durata della sospensione: la sospensione opera per l'intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile).

E adesso vediamo quali sono i casi in cui il lodo Alfano si doveva utilizzare:
• Silvio Berlusconi (Presidente del Consiglio dei Ministri)
o processo per corruzione dell'avvocato David Mills;
o processo per diffamazione aggravata dall'uso del mezzo televisivo in merito alle relazioni tra le cosiddette Cooperative Rosse e la camorra;
o processo per la compravendita di diritti televisivi

Fortunamente come abbiamo detto la legge è stata dichiarata incostituzionale. E i processi hanno potuto riprendere il proprio corso. Ma questo non si sa fino a quando; infatti il Governo, sotto la spinta del proprio presidente, sta preparando un nuovo disegno di legge per riformare il processo. Il ddl è formato da tre articoli: nell'articolo 1 si fissano le modalità per la durata «ragionevole» dei processi, oltre la quale, se il ddl diventasse legge, il processo verrà estinto. «Non sono considerati irragionevoli - si legge nel testo - i periodi che non eccedono la durata di due anni per il primo grado, di due anni per il grado di appello e di ulteriori due anni per il giudizio di legittimità, nonché di un altro anno in ogni caso di giudizio di rinvio. Il giudice, in applicazione dei parametri di cui al comma 2, può aumentare fino alla metà i termini di cui al presente comma». Se vengono superati i limiti di ragionevole durata, il processo è estinto (articolo 2), «nei processi per i quali la pena edittale determinata ai sensi dell'art. 157 del codice penale è inferiore nel massimo ai dieci anni di reclusione». L’articolo 2 regola la prescrizione e prevede che la prescrizione scatti dopo due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero per i processi in corso in primo grado e per reati «inferiori nel massimo ai dieci anni di reclusione». Per quanto riguarda la norma sulla prescrizione, il ddl prevede che l'imputato possa non avvalersi dell'estinzione del processo, presentando una dichiarazione in udienza. L'articolo 3 contiene «disposizioni relative all'entrata in vigore della legge e all'applicazione delle norme sull'estinzione processuale».
Anche qui siamo di fronte a un provvedimento clamorosamente a vantaggio del Premier, il quale, calcolando le giuste assenze dovute a meeting, riunione e chissà cos’altro, potrebbe tranquillamente arrivare alla prescrizione dei propri processi e restare impunito.

Ecco quale è la priorità del governo: salvare il proprio leader. Se ci trovassimo a parlare di un branco di animali la cosa potrebbe anche essere giusta, ma qui si parla dello Stato del nostro Stato, senza rendersi conto che leggi del genere potrebbero provocare danni ancora maggiori, visto che sarebbero applicate anche a tutti gli altri reati, rischiando l'impunità per tutti.
Vi sembra giusto?

Ritorno al Futuro!!

Care amiche e amici,
dopo un lungo periodo di inattività ritorno a scrivere qualcosa sul mio blog. Per chi ne fosse interessato, cercherò di scrivere argomentazioni riguardanti l'attualità, suffragati da riferimenti concreti e da miei personalissimi commenti. Come sempre sono accettati tutti i commenti possibili. Se piacerà o meno si vedrà.
Ai posteri l'ardua sentenza.

Filippo Nisi

mercoledì 18 febbraio 2009

Grazie Walter

Caro Walter,
sono un ragazzo di 21 anni di un piccolo paesino della Sicilia che ieri, quando ha sentito la notizia delle Sue dimissioni, ha vacillato un po' in quella che è la sua profonda fede verso il Partito Democratico.
Dal momento della nascita del PD, quel 14 ottobre 2007 ho avuto grandi aspettative e grandi speranze; speravo che finalmente la sinistra e con lei tutta la politica italiana, prendesse una nuova direzione e cioè quella di essere più vicina ai cittadini, di rappresentare un punto di riferimento per tutti e di avvicinarsi a quello che ritengo sia la vera funzione che noi cittadini deleghiamo a voi politici, e cioè quella del buon governo; e mi aspettavo che fosse Lei, uno dei migliori leader che potessimo scegliere, a portare avanti questo progetto. Ma purtroppo le Sue idee, il suo modo di Fare politica sono ben lontani da quello che il resto della dirigenza del partito ha messo in pratica: troppi generali in un esercito non servono a vincere le battaglie; ed è questo quello che secondo me è il problema maggiore del PD: è un grande agglomerato di vecchi politici che vogliono sempre dire la loro, che hanno smanie di protagonismo, che non sono in grado di costituire un'unica forza.
Ma tutto questo non fa altro che allontanare la gente, che non vede in questa dirigenza persone in grado di assicurale un futuro, di andare avanti in modo unitario per il bene del Paese. Ed è per questo che la notizia delle Sue dimissione se da un lato mi ha lasciato l'amaro in bocca, dall'altro lato mi ha fatto capire che lei, ha voluto fare per l'ennesima volta un gesto importante per il bene del PD e di conseguenza di tutti i cittadini, un gesto che dovrebbe essere recepito da tutto il resto della dirigenza e che è ben rappresentato da questo pensiero: abbiamo fallito, non siamo stati in grado di centrare i nostri obiettivi; facciamo un passo indietro, mettiamoci tutti di lato e diamo spazio alle nuove generazioni.
Ma questo, come molti altri dei segnali che Lei ha lanciato durante questi sedici mesi, difficilmente sarà recepito dal resto della "truppa" che continuerà ad essere la solita casta con troppe parole e pochi, pochissimi fatti.
La ringrazio ancora per quello che ci ha dato in questi mesi e spero che il sogno del PD vada avanti in modo da poter finalmente entrare in una Nuova Stagione. Non abbandoniamo questa straordinaria esperienza. Lavoriamo per costruire un partito migliore e, sopratutto, un futuro migliore.
Grazie ancora e in bocca al lupo Walter.

Filippo Nisi
Partito Democratico
Mirabella Imbaccari (CT)

martedì 2 dicembre 2008

Movimento politico giovanile a Mirabella? Ora SI PUO’ FARE!

Il Partito Democratico a Mirabella è alla “ricerca” di ragazze e ragazzi di tutte le età con la voglia di mettersi in discussione e partecipare attivamente all’attività politica del proprio paese, con lo scopo di creare un gruppo giovanile in grado di costituire la futura classe dirigente; perché senza l’impegno di donne e uomini con nuove idee, nuovi principi e nuove mentalità, il nostro paese non potrà mai uscire dal mal governo e dalla situazione disastrosa in cui si trova.
Per questo il PD si propone di creare uno strumento di coinvolgimento e comunicazione diretta verso i giovani; un movimento che vuole dire alle persone: “Fermati, discutiamo insieme quale Paese e quale Sistema vogliamo costruire”.
Un’associazione di persone che vogliono creare qualcosa di concreto per il bene del proprio paese, affinché Mirabella torni ad essere un paese in cui vivere serenamente e senza la solita frase “in questo posto non c’è niente”.
La nostra missione sarà quella di creare opportunità e strumenti d’iniziativa politica e culturale affinché tante donne e uomini si sentano dire: “C’è bisogno di te per costruire una città migliore”.
Se veramente vogliamo sfatare il mito del mirabellese “buono solo a parlare” e che scompare al momento di mettersi in gioco e partecipiamo numerosi a questa iniziativa.
Chiunque fosse interessato può iniziare a lasciare commenti in questa discussione: sarà nostra premura organizzare quanto prima un primo incontro esplicativo degli obbiettivi che ci proponiamo.
Grazie a tutti.

Filippo Nisi,
PD Mirabella Imbaccari

sabato 27 settembre 2008

E' questo il modo di governare?

Salve a tutti!
Giorno 25 settembre 2008 ho assistito per la prima volta ad una seduta del Consiglio Comunale; in realtà sono rimasto ad ascoltare per circa 15 minuti dopo i quali non trovavo più alcun interesse a continuare.
Vi spiego brevemente: sono arrivato quando già il vice-presidente Valerio Martines, a cui vanno i miei auguri e un mio in bocca al lupo, era stato eletto; la situazione che avevo davanti era la seguente: presenti tutti i consiglieri della nuova maggioranza/opposizione, assenti i consiglieri rappresentanti l'A.C., unico presente il vice-sindaco Giustolisi.
La cosa che maggiormente mi ha disgustato, non riguarda tanto presenti o assenti, ma il fatto che ciascuno dei consiglieri presenti ha chiesto la parola e ha fatto un intervento nella quale erano discussi due punti: critiche all'operato dell'amministrazione, uguali a quelle fatte qualche giorno prima in comizio, e auguri al nuovo vice-presidente. E la cosa che voglio sottolineare è che proprio tutti i consiglieri presenti hanno recitato la stessa parte, non facendo altro che perdere tempo, tanto che il Consiglio è stato rinviato. E le proposte? Gli altri punti da discutere?
Si è addirittura fatto riferimento al pubblico e li veramente ho deciso di andarmene: il pubblico era composto da una decina di anziani che facevano finta di ascoltare e che ad un certo punto si sono annoiati; loro che erano la solo per passare il tempo! Mah!
Vorrei porgere un invito ai signori che ci governano: lasciate perdere le apparenze, non pensate solo a dimostrare che avete tutti il dono della loquacità e che sapete fare dei discorsi; andate al sodo, lavorate per il bene di un paese altrimenti fatevi da parte; tutta la comunità ve ne sarà grata!!!!

venerdì 5 settembre 2008

Chi ha coraggio??

Salve a tutti!
I recenti avvenimenti politici verificatisi a Mirabella non hanno fatto altro che confermare tre concetti comuni ai nostri cari rappresentanti: il primo è il continuo perseguimento dell'interesse personale invece di quello della comunità; il secondo, direttamente collegato al primo, è l'attaccamento alle "poltrone" e alle rappresentanze personali in seno all'A.C.; il terzo , come se gli altri due non bastassero a rendere critica la situazione, riguarda il fatto che questi problemi sono diffusi in modo omogeneo tra tutti i personaggi politici, siano essi vecchi o giovani, "comunisti" o "fascisti", o meglio "sinistrosi" o "destrosi", il che mi porta a due interrogativi: a chi la comunità mirabellese dovrebbe affidarsi per tentare di trovare una soluzione ai suoi perenni problemi? Con quale credibilità tutti, o almeno la stragrande maggioranza degli attuali amministratori, siano essi di maggioranza o di minoranza, di destra o di sinistra, alla luce dei disastri combinati nelle ultime legislature possono presentarsi al pubblico, pardon alla comunità?
La risposta può, a seconda delle opinioni personali e delle amicizie, essere complicatissima o anche molto semplice.
Io provo a dare quella semplice: basterebbe "mandare a casa" indistintamente tutti gli attuali rappresentanti e sostituirli con gente nuova al potere, non per forza giovane(anche alla luce dei fatti recenti), che abbia come unico interesse quello collettivo. Difficile? Può darsi ma nella vita bisogna provare!!
Ecco perchè vorrei lanciare una semplice proposta a tutti coloro i quali saranno in grado di mettersi in gioco e "attivarsi" al fine della costruzione di un movimento di rinnovamento politico a Mirabella Imbaccari.
Chiunque provasse interesse per queste proposte, o condividesse le mie opinioni o volesse confutarle o criticarle può liberamente farlo.
Aspetto qualche coraggioso!